Oggi l’utilizzo delle intercettazioni telefoniche ed ambientali è uno degli strumenti più efficaci a disposizione degli investigatori. Eppure, mentre si investono capitali nel miglioramento della tecnologia delle intercettazioni, nulla si fa per aumentare la professionalità di chi le intercettazioni le trascrive e le analizza, alla ricerca degli elementi di prova contenuti nei dialoghi registrati.
Non esiste infatti un albo dei periti fonici forensi e non esiste un percorso universitario atto a formare una figura professionale specifica dalle competenze certe. Inoltre i periti fonici, il cui operato è così importante per gli esiti dei processi, vengono sottopagati dallo Stato, con un compenso di circa 4 euro lordi l’ora.
Quali iniziative vanno dunque intraprese per cambiare questo stato di cose? E’ necessario promuovere un confronto tra scienziati, magistrati, avvocati ed i periti che già operano nei Tribunali italiani, al fine di proporre al legislatore delle soluzioni che possano rivoluzionare il settore delle perizie foniche e mettere finalmente professionalità e competenza al servizio della Giustizia.